presentazione del libro a cura di Associazione di mutuo soccorso per il diritto di espressione
per non lasciarsi incastrare dagli ingranaggi della macchina giudiziaria non c’è migliore idea che conoscerne il funzionamento
malfattori@inventati.org
presentazione del libro a cura di Associazione di mutuo soccorso per il diritto di espressione
per non lasciarsi incastrare dagli ingranaggi della macchina giudiziaria non c’è migliore idea che conoscerne il funzionamento
BENEFIT per gli ARRESTATI NOTAV del 9 dicembre
– la solidarietà è un’arma – dalle23 – Live set con MANUAL DESTRUCTION, OPSER, DEGRADE
Terrorista è chi devasta e militarizza i territori
Chiara Claudio Mattia Niccolò liber* subito!
Liber* tutt*
Esistono da sempre due città, una legale e l’altra illegale, i cui confini si spostano a seconda delle epoche storiche e delle necessità economiche contingenti. Spesso gli abitanti di queste due città si sfiorano, interagiscono, confliggono. Sulle loro contaminazioni si costruisce il tessuto sociale. Quasi
sempre gli abitanti della città oscura non hanno voce sui media ufficiali: sono un numero, una statistica o un titolo di giornale. I dannati della metropoli nasce dalla necessità di far parlare i protagonisti del disagio e della devianza che vivono e attraversano le nostre metropoli.
Sulle tracce di Danilo Montaldi e della scuola di Chicago, animato da un bisogno radicale di far uscire l’antropologia dalla torre d’avorio dell’accademia, Andrea Staid si è messo in ascolto delle voci della città oscura, senza pregiudizi. Con una ricerca che è frutto di anni passati con i migranti, iscrivendosi in maniera del tutto nuova al filone dell’antropologia delle migrazioni,
contaminato con l’etnografia e la storia orale. Il cuore del saggio
è rappresentato dall’analisi di un caso specifico spesso al centro della cronaca, su una via e più precisamente un grande palazzo soprannominato dalla stampa “il fortino della droga”, situato in un quartiere centrale di Milano (via Bligny 42). Un caso celebre e paradigmatico, raccontato per la prima volta attraverso le voci dei protagonisti.
Ne è uscito un affresco di storie ascritte al mondo della strada, una etnografia della criminalità migrante o meglio dell’uscita dal confine della legalità, un saggio su chi si ribella a un destino di schiavitù, cercando di fuggire da un carcere o semplicemente andando a ingrossare per scelta le fila del nuovo milieu criminale metropolitano. Un viaggio tra vite al limite ed economie
informali, con cui la case editrice Milieu inaugura un suo nuovo filone di ricerca, focalizzando l’attenzione anche sul presente, con il consueto rigore analitico e la passione per la narrazione orale, fornendo strumenti non omologati per comprendere le trasformazioni in atto.
http://www.milieuedizioni.it/portfolios/i-dannati-della-metropoli/
Andrea Staid è nato nel 1982 a Milano. Storico e antropologo, editor della casa editrice elèuthera, scrive per diverse
riviste. È autore de Gli arditi del popolo
(Edizioni La Fiaccola) e di Le nostre braccia. Antropologia delle nuove schiavitù
(Agenzia X).
Domenica 16 febbraio in Ripa dei Malfattori, ripa di porta ticinese 83 Proiezione del documentario "Just Play" dalle 20:00 apericena e presentazione con il regista D. Chimenti e la montatrice M. Lippolis Un documentario di Dimitri Chimenti Musica: Ramallah Orchestra Italia/Francia/Palestina - 2012 - 58’ Just Play racconta la storia di Al Kamandjâti, un'associazione culturale che da 10 anni porta le sue scuole di musica in un territorio che dai campi rifugiati del Libano arriva sino alla Striscia di Gaza. Questo film esplora le speranze, i punti di vista e le vite di uomini, donne e bambini che della musica fanno un mezzo di libertà e di liberazione. Questo film incrocia i loro mondi, per rispondere a domande complesse e fondamentali: che senso ha suonare Bizet tra le sbarre di un checkpoint? Perché un’orchestra sfida un esercito? Qual è la posta in gioco? teaser http://www.youtube.com/watch?v=FDRuU62Vonk blog del documentario http://justplay-doc.tumblr.com/ associazione Al Kamandjâti www.alkamandjati.com "la musica come arte di resistenza..." "la musique comme art de résistance..." "music as an art of resistance..."
SOS CHALKIDIKI
di I.Lucia R.Montagnini T.Melas
durata 75′
Italia-Grecia 2013
v.o. in italiano e greco con sottotitoli in italiano
Il film è un racconto corale che si snoda attraverso quasi vent’anni tra la
penisola Calcidica e la città di Salonicco.
Un’attivista dei comitati popolari delle montagne, un agricoltore solitario,
anziani ad un presidio di lotta permanentein montagna, professori
dell’Università di Salonicco e un attivista del comitato di Salonicco ci raccontano il perché e
lo sviluppo di una lunga e determinata resistenza.
Da diversi anni infatti grosse compagnie minerarie cercano di attuare un
allargamento delle miniere andando a devastare irrimediabilmente una delle
più antiche zone montuose della Grecia, prosciugandone le acque e riversando
veleni nell’ambiente e nel mare.
Come in Valsusa la resistenza è continua e sentitissima dagli abitanti
nonostante l’isolamento mediatico e politico e la repressione che si fa ogni
anno più aspra.