Il 17 maggio
le campane della repressione suoneranno l’ennesimo rintocco per il
Circolo dei Malfattori, infatti per l’ennesima volta i burattini in
divisa, potrebbero bussare alle porte del circolo per sgomberarlo
dalla sua storica sede. Una sede che nel corso di 34 anni di
occupazione ha visto passare centinaia di
persone, sviluppare progetti, e iniziare lotte.
Una sede occupata nel 1976 insieme a tutto il palazzo di via
Torricelli 19, che aveva nel circolo il punto di riferimento per
prendere le decisioni comuni, una occupazione a scopo abitativo per
contrastare le logiche di profitto dei padroni, una occupazione
dettata dalla necessità di avere una casa, senza doversi dissanguare
a causa degli affitti troppo alti. Una necessità fondamentale ieri
come oggi, viste le politiche di speculazione edilizia adottate dal
comune di Milano, speculazioni che si spacciano per miglioramenti,
speculazioni che dicono si rendano necessarie in vista dell’expo del
2015.
L’expo
si deve svolgere in una città vetrina, luccicante fuori ma
marcia all’interno. Una città che non può avere spazio per luoghi
liberi e libertari come il Circolo dei
Malfattori, luoghi fuori dalle logiche del guadagno a tutti i costi,
fuori dalle logiche della Milano da bere in cui l’importante è non
pensare, ma assimilare apaticamente tutto ciò che ci viene rifilato
senza riflettere se è giusto o sbagliato, luoghi dove mettere in
pratica l’autogestione, dove fare controinformazione. Il comune di
Milano ha paura di spazi come il nostro, ha paura perchè sa che le
politiche che sta portando avanti, la
repressione, gli sgomberi delle case popolari, le politiche
della speculazione sulle spalle dei lavoratori stanno arrivando al
limite, il comune sa che la gente comincia ad essere stufa, e sa che
è proprio grazie a luoghi come il Circolo dei Malfattori, che
offrono una possibilità di pensiero e di vita alternativo, che la
popolazione potrebbe cominciare a rialzare la testa e a pensare col
proprio cervello e a smettere di accettare tutti i comodi di
assessori e sindaci vari.
Per tutti
questi motivi, come sempre, il 17 maggio saremo lì ad aspettarli,
dalle 6.00 di mattina con una colazione resistente, saremo al circolo
a difendere le sue iniziative, la sua autogestione, le sue lotte,
saremo lì a difendere l’ideale dell’anarchia che
solo mettendolo in pratica quotidianamente si ha la possibilità di
contrastare il dominio dell’uomo sull’uomo.
E
sappiano lor signori, che potranno chiudere uno spazio
liberato, ma non potranno mai contrastare le idee e la voglia
esagerata di libertà di noi malfattori.