11 ottobre 2013
Una nuova occupazione – Circolo anarchico – Ripa dei Malfattori, 83
<<Associazione di malfattori>> – così si intitolava l’articolo del codice penale con cui l’Italia umbertina, alla fine dell’Ottocento, tentava di cancellare ogni attività sovversiva. Ancora oggi – a 150 di distanza – i <<malfattori>> rendono vivo un luoghi annichiliti dalla crisi e dalla speculazione per costruire un futuro migliore e rendere il presente degno di essere vissuto. E’ per questo che sabato 12 ottobre siamo entrati all’interno dello stabile di Ripa di Porta Ticinese 83, applicando uno dei metodi che stanno alla base del nostro operare: l’azione diretta. Fino al giugno del 2013 ci siamo riuniti presso il Circolo dei Malfattori, in via torricelli 19, e andandocene ci siamo voluti portare dietro il nome; per cui abbiamo “battezzato” la nuova occupazione: Circolo anarchico – Ripa dei Malfattori. Circolo anarchico perché d’ora in poi la vita interna dello spazio sarà regolata da principi antiautoritari sintetizzabili nella vecchia formula, ma a noi ancora cara: <<né servi, né padroni>>. Molti già ci conoscono, e di conseguenza conoscono le attività che intendiamo portare avanti: presentazioni di libri e dibattiti, corsi e autoformazione variamente declinata, musica e teatro, proiezioni, cene e aperitivi a prezzi popolari (e, alle volte, senza prezzi). Siamo aperti a chiunque, tramite l’autogestione, abbia voglia di sperimentare uno spazio politico basato sul consenso e la democrazia diretta. L’unica differenza rispetto al passato è che potremo permetterci di stiracchiare di più gli orari e i decibel, visto che non abbiamo vicini a portata d’orecchio.
Sceriffi, vincoli e schifezze
Qualche parola va spesa per lo spazio che ci siamo scelti. Lo stabile di Ripa di Porta Ticinese 83 è un edificio popolare della prima metà del Novecento affacciato sul Naviglio Grande, di proprietà del comune di Milano. Gli inquilini originari sono stati allontanati nel 2009 per decisione comunale, e gli occupanti che gli erano subentrati sono stati sgomberati nel giugno 2010 su mandato di un detestabile vicesindaco-sceriffo che si distingueva per le tendenze fasciste e l’ascella pezzata. Da allora la casa è stata lasciata a marcire, divenendo un precario rifugio per senza casa e tossicodipendenti, e ghiotta occasione di imbosco per gli spacciatori. L’edificio è sottoposto a vincolo storico-artistico (in pratica il comune non può abbattere e ricostruire, come senz’altro preferirebbe fare), e quindi le istituzioni hanno tentato di trovargli una destinazione nell’avvilente farsa di Expo 2015; nel caso specifico, sarebbe dovuto diventare un albergo low-cost per il turismo giovanile. Nell’attesa di trovare investitori, per contrastare eventuali nuove occupazioni l’amministrazione comunale si è impegnata a ditruggere le scale interne, tagliare i servizi, murare le finestre, saldare le porte; oltre a questo, bisogna aggiunge la quantità di schifo accumulato in un triennio di abbandono e il deterioramento delle strutture. Dal canto nostro, ritenendo inutile spreco l’abbandono dello stabile, aborrendo qualunque scelta speculativa e senza aver alcuna fiducia in chi governa la città, abbiamo cominciato i lavori.
Sicuri da morire
Chi governa ama riempirsi la bocca di parole come degrado e sicurezza. E in questo caso, come in molti altri, proprio i corifei della legge e dell’ordine si sono dimostrati la causa prima del degrado e della mancanza di sicurezza. Dallo sgombero del giugno 2010, nello stabile e nel parco adiacente si sono avuti due stupri, mentre una persona tossicodipendente è morta in un incendio. Non possiamo avere la certezza che certe brutture non si verificheranno più grazie alla nostra presenza, ma non c’è dubbio che saremo un forte disincentivo.
Malfattori in circolo
Al momento la nostra occupazione si concentra negli spazi dell’ex gommista che fra il 2009 e il 2010 avevano già ospitato il Laboratorio Zero. Stiamo inoltre faticosamente pulendo il cortile interno, ed eventualmente ci allargheremo ad altri locali al piano terra, con vari progetti ancora in fase di determinazione (orto, ciclofficina, sala prove, infoshop, e chissà cos’altro). Siamo aperti a suggerimenti e intenzionati a rimanere. Le nostre assemblee sono pubbliche e si svolgono il martedì sera.