12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2010: noi non dimentichiamo chi è Stato


Proiezione sabato 11 dicembre ore 21 del filmato inedito:

“Il malore attivo” dell’anarchico Pinelli
Regia di lorenzo Fabietti
Riprese di Alessandro Canesin
Edizione a cura di Martina Annoni

Il 12 dicembre 1969 alle ore 16.37 una bomba scoppia nella sede della Banca Nazionale
dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano provocando 17 morti e 88 feriti.
Nel giro di un’ora altre tre bombe scoppiano tra Milano e Roma provocando numerosi feriti.
È l’inizio di una stagione di bombe, ideata dagli apparati statali e messa in pratica da manovalanza
neofascista, che comprenderà la strage di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974, 8 morti),
la strage del treno Italicus (4 agosto 1974, 12 morti), la strage della stazione di Bologna (2 agosto
1980, 85 morti), volta a spezzare il fermento rivoluzionario di studenti e operai instaurando un
clima di terrore che giustificasse una sempre maggiore repressione e autoritarismo da parte dello
Stato (con un tentativo concreto di golpe militare capeggiato dall’ex comandante della X Mas Junio
Valerio Borghese il 7 dicembre 1970).

Gli anarchici vengono scelti come capro espiatorio da buttare in pasto all’opinione pubblica e
su cui esercitare una capillare operazione repressiva: il giorno della strage Giuseppe Pinelli,
ferroviere anarchico fondatore del circolo milanese “Ponte della Ghisolfa”, viene fermato e
trattenuto in questura per tre giorni. Il 15 dicembre Pinelli viene scaraventato dalla finestra durante
l’interrogatorio da parte del commissario Luigi Calabresi.
Il 16 dicembre viene arrestato un altro anarchico, Pietro Valpreda, subito indicato dalla stampa,
anche quella socialista e comunista, come il “mostro”, il quale, innocente, scontò tre anni di carcere
e fu assolto solo nel 1979.

Grazie al lavoro della controinformazione, emerge nel corso degli anni la verità, e cioè che i
mandanti della bomba sono i Ministeri degli Interni e della Difesa, mentre gli esecutori materiali
sono i neofascisti di Ordine Nuovo, coperti e istruiti dai servizi segreti.

Ma per la giustizia statale non ci sono colpevoli: nel 2005 gli ordinovisti Zorzi, Maggi e Rognoni,
condannati in primo grado all’ergastolo, vengono assolti definitivamente dalla Cassazione, mentre
l’uomo dei servizi segreti Giannettini era già stato assolto nel 1982.
All’inizio degli anni novanta il gip di Savona Fiorenza Giorgi, nel decreto di archiviazione relativo
ad un’indagine su alcune bombe esplose in città tra il 1974 ed il 1975, compie un’analisi degli
attentati avvenuti nella prima fase della cosiddetta strategia della tensione, in cui, tra le altre
cose, cita le coperture garantite dai servizi italiani ad alcune azioni terroristiche ed all’operato di
personaggi come Junio Valerio Borghese:

« Dal 1969 al 1975 si contano 4.584 attentati, l’83 percento dei quali di chiara impronta della destra
eversiva (cui si addebitano ben 113 morti, di cui 50 vittime delle stragi e 351 feriti), la protezione
dei servizi segreti verso i movimenti eversivi appare sempre più plateale. »

Noi siamo ancora qui, dopo 41 anni, a ribadire che la Strage è di Stato e a ricordare i nostri
compagni Pinelli e Valpreda, perseguitati perché anarchici da un potere statale che oggi più che mai
mostra la sua natura autoritaria e repressiva attraverso la creazione di lager per migranti (i Centri
di Identificazione ed Espulsione), la militarizzazione delle città, l’appoggio istituzionale in termini
di finanziamenti e spazi concessi alle organizzazioni neofasciste e neonaziste (Casapound, Forza
Nuova, Hammerskin), le aggressioni neocoloniali (Afghanistan, Iraq, Somalia).
Ma anche a sostenere con entusiasmo quelle lotte che lentamente stanno scuotendo dal torpore la
società, dai migranti agli studenti agli operai ai precari che rifiutano un futuro di sottomissione alle
logiche di sfruttamento capitalista e repressione statale, convinti che qui e ora è possibile gettare i
semi dell’autogestione, dell’antiautoritarismo e dell’egualitarismo per costruire un mondo dove la
libertà da idea guida diventi realtà concreta.

Circolo dei Malfattori – via Torricelli 19, Milano – malfattori.noblogs.org


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